Perché veniva a trovarmi così spesso? Mi dissi che non era mio compito chiedermelo, non dopo quello che avevo fatto. Eppure, il disagio cresceva ogni giorno di più.
Finalmente, una sera, glielo chiesi direttamente. Mi guardò a lungo, poi sorrise, non con rabbia, ma con pace.
“Sono incinta”, disse dolcemente. Il mio cuore si fermò. Dopo tutto quello che avevo fatto, aveva protetto sia se stessa che la nuova vita che cresceva dentro di lei. Mi sentii allo stesso tempo umiliato e vergognoso.
Quella notte, sdraiato accanto a lei, mi colpì: l’amore non si misura dall’impeccabilità, ma dalla compassione.
Aveva tutto il diritto di andarsene, ma invece scelse di perdonare.
In quel momento, mi promisi che sarei diventato il tipo di marito che meritava davvero la sua resilienza. La vita a volte offre seconde possibilità, ma solo quando cresciamo abbastanza da meritarcele.
